Famiglia convolvulaceae
Nome SCIENTIFICO:
CONVOLVUS
comune in tutta europa
in italia e ASIA MINORE
- Pianta perenne erbacea, dal lungo rizoma fragile e biancastro, le cui radici vivono a lungo nel suolo e possono facilmente ricostruire l’intera pianta anche da un frammento minuscolo; i fusti sottili alla base, hanno sezione esagonale, sono glabri, striati, lunghi anche oltre 1 m, striscianti e se trovano sostegno rampicanti, generalmente levogiri.
Le foglie sono alterne, picciolate, hanno lamina ovata o astata, margine intero, spesso ondulato ± revoluto, apice da ottuso a subacuto, talvolta mucronato. Le superiori di dimensioni minore, sono progressivamente lanceolate.
I fiori sono portati da lunghi peduncoli con 2 brattee lineari opposte; spesso solitari ma a volte appaiati, sbocciano all’ascella delle foglie mediane, hanno sepali oblunghi ad apice ottuso o smarginato, pubescenti sul dorso; corolla 3 cm circa, imbutiforme, da completamente biancastra o rosacea, più frequentemente con 5 screziature longitudinali bianche alterne ad altrettante di colore rosa; sulla faccia abassiale sono presenti ulterriori 5 screziature liguliformi rossastre, verdastre alla base. 5 stami di diversa lunghezza con antere violette e sagittate; stimma diviso in 2 segmenti filiformi bianchi. I fiori, dopo la fioritura effimera, la corolla cade tutta intera; emanano un leggero profumo di vaniglia, si aprono verso mattina, per richiudersi nel pomeriggio. - Tulle le parti della pianta, specialmente le radici, possono essere utilizzate come rimedi fitoterapici ( infuso, soluzione idroalcolica, polvere, succo fresco ) per le proprietà lassative, colagoghe e toniche della digestione. La pianta intera macinata, per uso esterno, è utile a maturare foruncoli ed ascessi e in caso di emorroidi. In Sicilia , secondo una tradizione popolare, la pianta viene usata per nutrire i conigli inappetenti. I Greci, nell’antichità, ritenevano che le Baccanti fossero use adormarsi il capo con corone di edera e fiori di convolvolo. La tendenza di C. arvensis a ricoprire qualunque sostegno e a invadere il terreno a discapito delle altre piante ne ha fatto il simbolo dell’invadenza e della civetteria. In una fiaba dei fratelli Grimm, “ Il Bicchierino della Madonna” , la vergine beve il vino offertole da uno stanco carrettiere nella corolla di un fiorellino: il fior di convolvolo.
- L’ estratto di C. arvensis L. è la fonte di una speciale classe di glicoproteine (Proteoglycan) che si sono dimostrate efficaci nell’inibire l’angiogenesi ossia il processo attraverso il quale i tumori favoriscono la crescita di nuovi vasi sangugni nell’organismo, necessari alla crescita del tumore stesso. La radice e le parti verdi della pianta contengono un glucoside resinoso (convolvolina) che ha effetti purgativi.
- Specie commensale autoctona, vegeta nei coltivi, siepi, incolti, prati, margini di strade, orti, giardini, recinzioni, aree antropizzate, predilige terreni argillosi ricchi di sostanze azotate; 0÷1.500 m s.l.m.
Specie che presenta una certa variabilità: in settentrione in ambienti umidi, prevalgono piante glabre o quasi, con corolla bianca o screziata di rosa all’esterno; al sud e nelle stazioni aride, prevalgono piante pelose con corolla spesso ± arrossata e talvolta fusto lignificato alla base; queste variabilità pare siano dovute agli adattamenti alle condizioni ambientali. -
Frittata di Convolvolo
400 g. di germogli di Convolvolo,
4 uova,
una manciata di prezzemolo,
2 cucchiai di parmigiano grattugiato,
30 g. di burro,
pepe e sale q. b.Preparazione:
Lessare in acqua bollente poco salata i germogli di convolvolo. Sgocciolare e strizzare. A parte, battere le uova in una terrina, aggiungere il parmigiano grattugiato, il prezzemolo tritato e i germogli.
Insaporire il tutto con sale e pepe e mescolare bene. Rovesciare il composto in una padella nella quale è stato sciolto il burro e portare a cottura la frittata.